sabato 17 maggio 2014

Aprile: un mese di... cinema!


Nuovo post per "un mese di" e si ritorna a parlare dei film visti al cinema nel mese di Aprile!
Questo mese ho fatto bottino pieno e sono riuscito a vedere i miei 3 film mensili.


Partiamo subito col primo e sicuramente più atteso titolo del mese di Aprile:
"The Amazing Spider-Man 2 - Il Potere di Electro"
Premesso che non era mia intenzione andare a vedere questo film al cinema, ho fatto il favore ad un amico che, al contrario di me, non vedeva l'ora di vederlo. Premesso che già il primo The Amazing Spider-Man non mi era piaciuto per niente e premesso che non posso che fare il paragone con i precedenti film di Raimi, adesso posso iniziare a parlare di questo film.
Non so proprio da dove partire, visto che mi ha fatto ribrezzo quasi tutto del film e ne salvo solo poche scene. Dunque, iniziamo da quello che mi è piaciuto: il cameo, come al solito divertentissimo, di Stan Lee, il nuovo costume del ragno decisamente più bello di quello del primo, le passeggiate di Spider-Man a colpi di ragnatela tra i palazzi e Max Dillon prima di diventare Electro.
Nient'altro. Il film per il resto è stato di uno squallore totale se paragonato, appunto, al secondo film di Raimi. Certo sono due film diversi e andrebbero visti escludendo paragoni, ma non posso fare a meno di considerare i film di Raimi (escludendo l'ultimo) cinema allo stato puro, con scene che sono rimaste nella storia (vedi il primo bacio tra Spider-Man e Mary Jane, il discorso tra Peter e zio Ben e i due primi fantastici villain Goblin e Doctor Octopus).
Mentre questi di Marc Webb, per me, sono delle commediole o, peggio, soap-opere per adolescenti. D'accordo che il target di Spider-Man è quello e anche la prima trilogia ha molto di adolescenziale, ma non si può affidare un supereroe ad un regista che prima di questo ha girato, appunto, solo una commedia romantica e video musicali. Non ci si può certo aspettare il finale alla "Via col Vento" del primo Spider-Man o la scena horror del risveglio di Doc Oct in ospedale.
Ho finito per parlare solo dei film di Raimi e ripeto non posso che farlo, perché se è un film questo, The Amazing 2, in cui per la maggior parte del tempo dobbiamo sorbirci i battibecchi amorosi tra Peter e Gwen Stacy. Un Peter Parker ancora più fastidioso e sfacciato (quando la cosa che funzionava di più era vedere Peter sfigato e timido che mettendosi la maschera diventata un eroe estroverso) e dei villain che sono messi totalmente in secondo piano e a cui viene data una caratterizzazione molto forzata e addirittura Spider-Man uccide Electro volontariamente, quando normalmente sarebbe sommerso dai sensi di colpa. Eppure questa nuova versione di Spider-Man piace un sacco perché a quanto detto è più simile al fumetto, quando invece l'unica cosa di simile è lo spara-ragnatele che viene costruito da Peter e la presenza di Gwen Stacy.
Assolutamente negativo il mio giudizio su questa serie di Spider-Man che mette in risalto solo la storia d'amore che è molto invadente in tutti e due i film e che trasformano l'uomo ragno in Dawson Leery. Ma non disperate sono già stati annunciati il terzo e quarto film.


Secondo film al cinema in Aprile che ho visto:
"Trascendence"
Primo film di Wally Pfister, ovvero il direttore della fotografia di quasi tutti i film di Nolan, da Memento a Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno. E in effetti le atmosfere, la regia e anche alcuni attori (Morgan Freeman, Cillian Murphy) ricordano moltissimo i film di Nolan.
Film che narra le vicende di Will Caster/Johnny Depp, il più importante ricercatore dell'intelligenza artificiale che cerca di creare, per l'appunto, un'intelligenza artificiale con una vasta gamma di emozioni umane e con autocoscienza. Ma può una macchina, in questo caso un computer, avere coscienza di sè? Tema trattato anche in Her; ma se nel film di Jonze viene risaltata la parte sentimentale e migliore sia negli uomini che nelle macchine, in questo film viene fuori la parte peggiore di entrambi. Da una parte abbiamo Will Caster, con l'aiuto della moglie interpretata da Rebecca Hall, che cerca di raggiungere il suo obiettivo e dall'altra un gruppo di persone, definiti terroristi, che mira a fermare questo sviluppo di così avanzate tecnologie.
Dopo un attentato, Caster resta ferito gravemente e decide insieme alla moglie e al collaboratore Max (Paul Bettany) di trasferire il suo cervello, quindi tutti i suoi ricordi, pensieri ed emozioni dentro un computer per poter continuare a vivere. I terroristi venuti a conoscenza della cosa cercheranno di fermarli, ma non arriveranno in tempo e il Caster artificiale verrà collegato alla rete e diffonderà se stesso in più computer. Caster acquisirà una nuova ed illimitata conoscenza che lo trasformeranno in una presenza priva della sua vecchia personalità e quasi onnisciente e onnipotente.
Diventerà un vero e proprio Dio, creando il suo impero tecnologico e riuscendo a scoprire nuove e sempre più sofisticate tecnologie per salvaguardare il pianeta e guarire le persone malate o ferite. Ma non è tutto oro quello che luccica, perché col suo potere si insidierà nelle menti delle persone aiutate fino a controllarle e a rivoltarle contro i propri simili che vogliono fermare questa nuova tecnologia. Ed è questo il tema su cui ruota tutto il film. Bravo il regista a non spingere più da una parte che dall'altra, su quanto sia giusto utilizzare la tecnologia per tutte le attività e senza che ci si rivolti contro e si percepisce la paura dell'uomo che sia la tecnologia a controllarci e non il contrario.
Tema molto attuale e d'impatto che però viene portato proprio nella sua visione più estrema e fantascientifica e spesso si fa difficoltà a seguire e a capire nella sua interezza.
Si perché per via delle poche spiegazioni, che da un lato alleggerisco il film da troppi paroloni o trattati di scienza, dall'altro un po' lo appesantiscono perché viene sempre più caricato da nuove e incredibili tecnologie, lo spettatore non riesce a capacitarsi di tutto quello che viene mostrato.
Per questo forse non è riuscito a convincermi del tutto, nonostante mi sia piaciuto molto e abbia apprezzato la soluzione finale con un mondo privo di qualsiasi tecnologia ma che sembra, per questo, ancora più devastato invece di mostrare un ritorno all'umanità.


Ultimo titolo, ma non meno importante, è:
"Divergent"
In un futuro in cui le città sono state distrutte, durante una grande guerra, a Chicago il genere umano è stato costretto a costruire enormi muri intorno alla città e a riorganizzare la società dividendola in cinque fazioni. Gli Eruditi (fazione dei ricercatori che hanno la conoscenza di tutto), i Pacifici (gentili e addetti alla coltivazione della terra), i Candidi (sempre sinceri e che si occupano di esercitare la legge), gli Abneganti (altruisti e occupati a governare) e gli Intrepidi (coraggiosi e addetti alla protezione della città). L'appartenenza ad una delle fazioni viene scelta individualmente al compimento della maggiore età. La protagonista Beatrice (Shaeilene Woodley) al test della personalità, che indirizza i ragazzi a scegliere la fazione migliore per loro, scopre di essere una Divergente, cioè di possedere più valori e quindi ad appartenere a più fazioni. Questo risultato rarissimo la mette in pericolo, perché la nuova organizzazione sociale in fazioni impone di eliminare quelli come lei che rappresentano una minaccia a quell'ordine.
Questo l'incipit della storia e di questo film, che sarà una trilogia ispirata ai romanzi di Veronica Roth, che mi ha particolarmente sorpreso. Non suona certo come qualcosa di nuovo o di totalmente innovativo, visto che la crescita, la difficoltà delle scelte e la lotta di un'adolescente contro la società e la suddivisione di quest'ultima in fazioni, distretti, caste o in qualsiasi altro modo le si voglia chiamare, sono alla base della maggior parte dei recenti romanzi per ragazzi (vedi Hunger Games). Non mi aspettavo molto eppure è riuscito a coinvolgermi e a invogliarmi a continuare con la visione degli altri film della serie. Il film riesce a coinvolgerti oltre che per la trama principale incentrata sulla protagonista, che la vede scegliere la fazione degli Intrepidi e cominciare l'addestramento per riuscire a farne parte, anche per le varie sottotrame. Come la storia degli Esclusi, persone che non hanno nessun valore e quindi non appartengono a nessuna fazione e vivono ai margini della società e come l'imminente guerra che vogliono scatenare gli Eruditi che sfrutteranno, con un congegno che gli permette di controllare e sottomettere la mentre altrui, la grande forza militare degli Intrepidi per sovvertire il governo degli Abneganti.
Per il pubblico di riferimento a cui è indirizzato (principalmente ragazze) è ovvio che sia presente la classica storia d'amore con la protagonista che si innamora del suo istruttore tra gli Intrepidi(Quattro), che però riesce a non essere troppo invasiva e sdolcinata o a occupare la maggior parte del film (ogni riferimento è puramente casuale caro Marc Webb). In definitiva è un film più che meritevole di essere visto per i temi trattati e per i tanti messaggi lanciati come imparare ad affrontare e a superare le proprie paure o la lotta contro una società che impone determinate scelte. Forse pecca un po' di superficialità in alcune situazioni che non vengono spiegate perfettamente, che magari per chi ha letto i libri sono anche inutili ma per chi, invece, non li ha letti sono troppo veloci e frettolose.
Anche nel finale è tutto un po' troppo veloce e pieno di azione e di frasi ad effetto buttate lì, ripeto che però è un film che va visto e che pur essendo un film d'intrattenimento riesce, oltre che a intrattenere bene, anche a far riflettere.

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