venerdì 14 marzo 2014

Febbraio: un mese di... cinema!


Nuovo post per "un mese di" e si ritorna al cinema del mese di Febbraio!
Questo mese è stato altrettanto interessante come quello precedente soprattutto per due film che, qualche giorno fa, hanno trionfato agli Academy Awards o più semplicemente Oscar.



Cominciamo subito col primo film che ho visto:
"Dallas Buyers Club"

Ho sentito molti dire che è un film sopravvalutato. Secondo me, è un film innanzitutto originale, visto che i film che parlano di AIDS sono effettivamente pochi.
L'argomento poi non viene trattato, come accade spesso, con troppo buonismo, ma al contrario riesce a mostrare tutta la meschinità e l'omofobia delle persone, in questo caso del sud degli Stati Uniti e la poca considerazione del governo verso i malati di HIV. Certo ci sono i momenti strappa lacrime come è ovvio che sia, dato che il film è stato fatto ad hoc per colpire il pubblico e l' Academy.
Quello che colpisce però più di ogni altra cosa è l'incredibile interpretazione di Matthew McConaughey, che gli è valsa un oscar e che sicuramente è il ruolo più importante della sua vita.
Oltre alla notevole perdita di peso, quello che veramente stupisce è la sua caratterizzazione del personaggio e la completa immedesimazione; poi vederlo passare da fusto irresistibile, nelle varie commedie, a questo ruolo drammatico da malato terminale è davvero uno shock ed un grande passo in avanti per questo attore. Il film gira tutto in torno al suo personaggio e alla sua lotta contro la malattia e contro, soprattutto, il governo che vieta i nuovi metodi di cura da lui stesso sperimentati e importati dal Messico. Straordinario anche Jared Leto, altrettanto magro e altrettanto premiato con l'oscar, nel ruolo di un transessuale, sempre malato di HIV, che aiuta il protagonista nella sua lotta e che pian piano riuscirà a cambiare anche il suo punto di vista sugli omosessuali.
E' un film davvero drammatico, ed  il finale scontato che ci si aspetta, invece, riesce ad essere trasformato in un messaggio di speranza e di inno alla vita.


Secondo film del mese:
"12 Anni Schiavo"

Il film di Steve McQueen è quello che più di tutti ho apprezzato in questo mese.
Un film davvero d'impatto che narra le vicende realmente accadute a Solomon Northup, un uomo di colore nato libero e poi schiavizzato con la forza. McQueen riesce ad essere sempre molto violento in alcune scene e non è solo una violenza fisica ma psicologica; come quella che deve sopportare il protagonista e gli altri schiavi, che oltre alle frustate e al lavoro duro si abitueranno inconsapevolmente al loro status di essere inferiori ai bianchi e quindi predisposti alla schiavitù.
Si nota la mano del regista che riesce a dare nelle scene più cruente, quel tocco in più e quell'attenzione per i dettagli che rende ogni inquadratura e sequenza in una rappresentazione dello schiavismo in modo esplicito e violentissimo. Attori fantastici da Chiwetel Ejiofor, che interpreta il protagonista a Michael Fassbender nel ruolo del cattivo padrone Epps. Bellissima anche l'interpretazione che è valsa un oscar a Lupita Nyongo'o, che ha la parte di una schiava costretta a subire gli stupri e le frustate del padrone e le gelosie della moglie.
Unica nota del film sono i 12 anni del titolo, che non si vedono e non si sentono trascorrere, se non per il colore dei capelli di Solomon che verso il finale diventano più grigi; ma effettivamente potrebbe essere passata una settimana, come un mese o come un anno. Forse, però, si è cercato di dare maggiormente il senso si smarrimento della cognizione del tempo da parte di uno schiavo.
Vera nota negativa Brad Pitt e le sue meches, che interpretano la parte di un americano buono e pronto ad aiutare il protagonista per sfuggire al sopruso subito. Troppo facile fare sempre la parte del buono e non sforzarsi troppo nella recitazione, ma almeno una cosa buona Brad l'ha fatta: produrre il film.


Ultimo film di Febbraio:
"Saving Mr.Banks"
Ruota tutto intorno a come Walt Disney riuscì ad acquisire i diritti per la realizzazione cinematografica di Mary Poppins. Ma non è solo questo, il film riesce a trasmettere equamente due diverse ideologie dei protagonisti: quella immaginaria e fantasiosa di Disney, interpretato da Tom Hanks, e quella realista di Pamela Travers, autrice del romanzo interpretata da Emma Thompson. Sarà quasi una lotta tra i due a chi riuscirà ad imporre la proprio idea e lo spettatore, per tutto il film, non riuscirà a preferire ne la parte troppo immaginaria ne la parte troppo realista.
Si dovrà trovare un giusto connubio e scoprire attraverso molti flashback, la vera storia e tutto il significato che ha la storia soprattutto per la Travers ma anche per Disney.
E' anche un film d'introspezione che mostra i ricordi e il passato dell'autrice in Australia, il suo rapporto con il padre e la vera ispirazione che l'ha portata a scrivere Mary Poppins.
Un buon film di intrattenimento (per una volta non con uomini in costume ed esplosioni) che seppur con molte libertà rispetto alla reale storia, riesce nel suo intento di mostrare la vera morale di Mary Poppins. Lei arriva volando con un ombrello parlante non solo per rassettare casa e occuparsi dei bambini, ma per donare ai genitori, e soprattutto al padre, troppo occupati dal lavoro quel tocco di immaginazione che alleggerisce i problemi della vita (con un poco di zucchero la pillola va giù!).
In questo intento riuscirà in parte anche Disney, ottenendo i diritti dalla Travers dopo più di vent'anni riuscendo a trasmetterle un po' di immaginazione e in parte ci riuscirà anche la Travers, salvando Disney padre dal fallimento della promessa fatta alle figlie.


P.S. ho dimenticato di citare un ottimo Paul Giamatti, sia nel ruolo del venditore di schiavi in "12 Anni Schiavo", sia nel ruolo dell'autista personale, fornito dalla Disney, di Pamela Travers in "Saving Mr. Banks".

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