lunedì 13 gennaio 2014

Anno nuovo... fumetti dell'anno vecchio

Inizio questo blog inaugurando anche una rubrica in cui si parla dell'anno appena passato e, in questo caso, dei fumetti del 2013. Non avendo, però, letto tutti i volumi usciti lo scorso anno e non volendone fare una vera e propria classifica dei migliori, parlerò dei fumetti che mi hanno fatto compagnia e mi sono piaciuti di più in questo 2013 (quindi potrebbero esserci anche volumi usciti qualche anno prima).

Questa non è una classifica quindi l'ordine sarà assolutamente irrilevante, ovvio, ci sarà qualcosa, tra i titoli che ho scelto, che mi è piaciuto più di altri ma parlerò in generale dei volumi che più mi hanno colpito e che consiglio di leggere dell'anno appena trascorso. Ne ho scelti 5 e ho cercato di inserire volumi abbastanza facili da recuperare e dei più svariati generi tra loro.



Nella mia personale lista dei fumetti non poteva non esserci un'autore italiano, che ha avuto un grandissimo successo e seguito lo scorso anno e cioè "Zerocalcare":
Del buon calcare consiglio tutte le sue opere, dalla "profezia" a "dodici" e, soprattutto, consiglio di seguire il suo blog (qui) dove esce una storiella nuova "ogni maledetto lunedì su due"
Il volume che, però, più è rimasto nella mia mente e che mi ha fatto amare Zerocalcare alla follia è stato "Un polpo alla gola", il suo secondo libro (pubblicato dalla Bao Publishing) e sua prima storia lunga. 
Una storia divertente e ricca di ironia; una storia a tratti thriller/giallo con misteri "irrisolti"; soprattutto una storia autobiografica ma che rappresenta più una generazione. La generazione di tutti quelli cresciuti negli anni novanta, con un sacco di citazioni a cartoni animati, serie tv; di tutti quelli coi problemi esistenziali che per una menzogna infantile o adolescenziale devono condividere il resto della loro vita con un polpo attaccato alla gola. 
Alla fine della lettura mi sono ritrovato molto con quanto narrato dall'autore e ho avuto anch'io la sensazione di avere un polpa alla gola, un boccone amaro da digerire. Questo libro ti lascia non solo divertito ma anche un po' malinconico perché fa, davvero, rivivere e ricordare molti momenti della propria infanzia.



Altro titolo in lista è un fumetto che mi ha colpito, soprattutto, per il suo fantastico stile grafico e i suoi disegni sempre molto semplici, ma di grande impatto visivo, con le sue vignette vecchio stile con un qualcosa sempre di innovativo, ed è "Occhio di Falco":
Cambiamo completamente genere e passiamo ad un "supereroe" che di super ha veramente poco.
Pur essendo un Vendicatore, rispetto a gente come Iron-man e la sua armatura strafiga e straccessoriata, a gente come Capitan America (suo idolo) il superumano per eccellenza e a gente come Thor dio del tuono e figlio di Odino, bè lui ha solo l'arco e le frecce che spesso finiscono, anche, alla svelta. 
Mi sono avvicinato molto a questo personaggio grazie al reboot della Marvel (il Marvel Now) che ha permesso, merito a due fantastici autori come Matt Fraction e David Aja, di dare nuova vita al personaggio e finalmente a, secondo me, evolverlo e dargli il giusto spazio tra i vari "mostri" supereroistici.
Avventure che, spesso, sono solo disavventure quotidiane di qualsiasi altro essere umano: ad esempio come il trasloco di un vicino di casa; aiutare, come nel caso della primissima storia, un cane randagio e poi farne il proprio animale domestico; ma anche avventure tra sparatorie e gang criminali che amministrano con prepotenza il quartiere e il palazzo dove abita il nostro Clint Barton; o ancora lo vedremo dover gestire le varie ex mogli, ex ragzze, ex fiamme, fidanzate e nuove ammiratrici. Insomma un supereroe che, ancora una volta, di super ha bene poco e che è sempre più umano e sempre più eroe di tutti i giorni.


Andiamo avanti con un altro titolo che più che un fumetto è un vero e proprio libro d'illustrazioni, non ci sono dialoghi, didascalie, onomatopee ed è un volume che mi ha lasciato veramente estasiato e "senza parole", "Love, la Volpe":
I bravissimi autori, il francese Brrémaund alla sceneggiatura e l'italiano Bertolucci ai disegni, già premiatissimi col primo volume "Love, la Tigre" (esaurito da tempo), si riconfermano con questo secondo volume edito da BD dedicato all'amore per la natura e gli animali. Volume che, io e la mia ragazza, abbiamo trovato per caso sugli scaffali di una libreria, curiosando nel reparto fumetti, e che non ci siamo lasciati sfuggire. 
Con un'ambientazione mozzafiato che ricorda un'isola del nord e una volpe rossa protagonista che vediamo intraprendere un vera e propria corsa contro il tempo per riuscire a salvarsi dall'eruzione del vulcano presente sull'isola e non manca, poi, un notevole colpo di scena nel finale.
 La mancanza di dialoghi o onomatopee non si avverte, anzi, i disegni, incantevoli è dir poco, sembrano parlare da soli e danno la sensazione di far percepire al lettore ogni minimo rumore: l'eruzione del vulcano, i vari altri animali che si incontreranno durante il volume, la corsa disperata sul ghiaccio e la neve della volpe. Quelle che si provano leggendo, o più che altro osservando, questo volume sono emozioni forti come amore, speranza, disagio, paura, gioia e ti lascio intendere che la vita e, soprattutto, la natura può essere bellissima e spietata.



In questa specie di Top 5 non poteva mancare un volume dell'universo Disney e più precisamente una storia che è apparsa proprio in questo 2013 sul settimanale Topolino, di cui in questo anno, grazie anche al numero 3000, ha fatto riavvicinare non solo me ma tantissimi vecchi e nuovi lettori. Il volume o meglio la saga di cui voglio parlare è "Moby Dick":
Degli autori Francesco Artibani, Paolo Mottura e i colori di Mirka Andolfo (sacro/profano).
Ennesima parodia disneyana di un opera letteraria con protagonisti Paperino nei panni di Ismaele e Zio Paperone, in splendida forma e con il suo bel caratteraccio in rilievo, nel ruolo del capitano Achab, reinterpretato Quachab.
Parodia che, come tutte le altre firmate Disney, consiglio a tutti e che permettono di rivisionare e rendere più divertente e spensierata l'opera originale non solo ai più piccoli. Viene rispettata molta la narrazione principale di Moby Dick ma, grazie ai personaggi Disney, è resa più leggera e ironica merito dei soliti guai e le battute di Paperino/Ismaele,  nonostante non manchino i momenti di tensione e paura con l'entrata in scena della Balena Banca, e momenti di riflessione come quando il capitano Quachab ripensa agli anni  e i sacrifici dedicati alla ricerca della balena.
Degni di nota anche tutti gli altri personaggi come Archimede primo ufficiale, i Bassotti ramponieri e i nipotini Qui, Quo, Qua nei ruoli degli indigeni, in realtà uno nel romanzo. Bellissime anche le tavole con inquadrature e vignette a pagina intera che non si vedono spesso in una storia Disney classica.
Consiglio di recuperare, più che i volumi di Topolino che sono il 3003 e il 3004, il volume unico edito dalla Panini Comics, che è stato presentato a Lucca e che si trova facilmente in fumetteria, in un ottima edizione di formato più grande che permette di far apprezzare meglio le bellissime tavole di Mottura.


Infine ultimo ma non meno importante, "The Walking Dead":
TWD non ha bisogno di presentazioni, è il fumetto che più di tutti mi ha tenuto compagnia in questo 2013, grazie alla bellissima edizione, tanto meglio se economica, della Salda Press. Di questo fumetto, però, non voglio parlarne ora perché ho già in mente di scrivere un ulteriore post per parlare solo di TWD fumetto e TWD serie tv. Dico solo che io ho iniziato a prenderlo proprio nel gennaio dello scorso anno ed è diventato rapidamente una vera e propria droga che ogni mese il mio pusher/edicolante di fiducia mi spacciava.


Finalmente ho finito ed è stato difficile sceglierne solo 5 e alla fine mi sono accorto di non aver messo nemmeno un manga O.O, vabbè spero nell'anno prossimo per la rivincita dei manga!



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