sabato 18 gennaio 2014

Shining: film o libro?

Speravo tanto di riuscire a pubblicarlo il 17. Purtroppo, però, non ho fatto in tempo... anche perché sono andato al cinema a vedere American Hustle. Facciamo finta che sia ancora il 17 cosi ho l'effetto horror che volevo dare.


In questa notte "maledetta" di venerdì 17, parliamo di film horror.
E che film!!!


Uno dei miei film preferiti è, per l'appunto, "Shining" grandissimo capolavoro diretto da Stanley Kubrick.
Do per scontato che chiunque, almeno una volta nella sua vita, abbia visto il film o ne abbia sentito parlare e conosca almeno un pò la storia e i personaggi.

In ogni caso, per chi non lo conoscesse (spero davvero nessuno), il film parla della storia dello scrittore fallito ed ex insegnante, Jack Torrance, che accetta un lavoro come guardiano invernale del maestoso quanto sperduto Overlook hotel in Colorado, dove vi soggiornerà per 5 mesi insieme alla moglie Wendy e il figlioletto Danny, dotato di poteri extrasensoriali.
 Il lavoro non è molto pesante a parte il fatto di rimanere completamente isolati tra le montagne, per via delle abbondanti nevicate, e di non poter aver contatti con altre persone oltre la sua famiglia.
Durante il colloquio, però, viene a conoscenza di un fatto inquietante:
 il precedente guardiano durante il lungo soggiorno fu colpito da un fortissimo esaurimento nervoso e in preda all'ira uccise le sue due figlie e la moglie, per poi ammazzarsi a sua volta.
Jack accetta il lavoro, soprattutto, perché spera di riuscire a dedicarsi alla scrittura e completare un suo nuovo libro ma non sa che, merito anche ai poteri di Danny, verrà a conoscenza di altri misteri e orrori e sarà spinto dall'hotel stesso a commettere gli identici atti del suo predecessore.

(Comunque se non  l'avete mai visto o non avete mai sentito parlare di Shining, cercate il prima possibile di vederlo!!! O quantomeno fate una ricerca urgente su google!!!)

Il film è pieno di tensione, di paura e vive soprattutto di favolose immagini e scene indimenticabili come: Danny che va in giro per l'hotel col suo triciclo;

 la testa di Jack che sbuca dalla porta del bagno presa ad accettate (vedi foto su); la risata isterica dell'avvenente signora della camera 237 che poi diventa vecchia, brutta e cadaverica;

una delle visioni di Danny con l'ondata di sangue che sgorga dall'ascensore;
 e le figlie morte del precedente guardiano che lo invitano a giocare "per sempre"

o come la famosissima scena in cui Wendy trova il manoscritto del marito, dove ci sono tantissimi fogli con ripetuta ossessivamente la frase "All work and no play makes Jack a dull boy".

Insomma l'impatto visivo di questo film è veramente fantastico e, non per niente, è considerato uno dei migliori film horror della storia del cinema.

La storia di questo hotel pieno di fantasmi, orrori e misteri mi ha sempre affascinato, tanto che mi ha spinto a leggere anche il libro da cui era ispirato, più che tratto, questo film e cioè l'omonimo Shining di Stephen King.
Dico ispirato e non tratto, dal libro, perché il regista ha solo preso ispirazione e poi interpretato a suo modo il racconto dello scrittore ed è riuscito a darne una sua, ulteriore, versione. Si perché film e libro hanno in comune gli stessi personaggi, lo stesso hotel, la stessa tematica ma sono, assolutamente, due diversi modi di raccontare la stessa storia.
Ci sono, innanzitutto, notevoli differenze, come Wendy che nel libro è bionda e, da come viene descritta, anche avvenente. Tutt'altro nel film, in cui è cosi:
Uguale! Bionda e avvenente!

Poi, nel libro, la camera non è la 237 ma la 217; il labirinto di siepi non c'è, ma ci sono siepi a forma di animali; nel libro non c'è mai un volta in cui Jack stia battendo a macchina mentre nel film accade spessissimo; nel libro ci sono molti più personaggi e si parla spesso dell'infanzia e del passato dei protagonisti (ad esempio l'alcolismo di Jack è più approfondito); l'arma usata non è un'accetta come nel film, ma una mazza da roque: infatti il cuoco Halloran, che Danny chiama col pensiero quando il padre sbrocca, nel film muore(colpito con l'accetta) invece nel libro no. Poi il finale è completamente diverso: Jack che nel film si disperde nel labirinto e muore assiderato,

nel libro salta in aria insieme all'hotel nell'esplosione della caldaia. Le differenze sono tante e nonostante questo sono godibili entrambi.

Il film è quello che comunque preferisco di più, anche se il libro non mi è dispiaciuto affatto perché riesce ad approfondire meglio il rapporto tra i personaggi e l'Overlook, ci si immerge molto di più nei problemi della famiglia Torrance ed è ricco di tanti piccoli dettagli ed indizi che piano piano, poco alla volta, permettono al lettore di far intuire come andrà a finire tutta la faccenda.
Un ottimo racconto dell'orrore che si fa leggere abbastanza facilmente essendo non attualissimo (1977) e pieno di citazioni letterarie ma scritto bene, come King sa fare.

Per finire, secondo me, il film ha reso il racconto molto più cattivo e inquietante (vedi la fotografia mostrata nella scena finale, con Jack immortalato in una vecchia foto dell'hotel, a far capire che anche lui è entrato a far parte di quegli orrori e misteri),

mentre il libro da un po' di speranza e di umanità (vedi Jack che si riprende per un attimo dalla pazzia e cerca di colpirsi da solo per lasciar scappare il figlio).

Concludo (ultimissima cosa) dicendo che per me il film è quello di maggiore impatto ed è migliore e più diretto del libro, quindi è quello che preferisco e che considero come il vero Shining.

2 commenti:

  1. Dico la verità: Non amo particolarmente il film.
    Kubrick era un regista meraviglioso, sia chiaro, ma questa sua opera l'ho apprezzata più sul fronte tecnico (regia, fotografia, montaggio) che su quello narrativo.
    Negli ultimi tempi mi è venuta voglia di leggere il libro: di King ho letto poco, ma Shining è nella wishlist da parecchio tempo.

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    1. in effetti il film brilla più per tecnica che per narrazione, ma è un modo di fare di Kubrick che si riscontra spesso nei suoi film. Il libro lo consiglio fortemente perché ricco di introspezione e caratterizzazione dei personaggi, forse ti farà apprezzare anche di più il film poi.

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